L’intelligenza emotiva per ottenere grandi risultati ed essere felici

– intervento MBS a cura di Danilo Dadda

Oggi vorrei condividere con voi ciò che ho capito grazie alla lettura di un bestseller mondiale.
Mi chiamo Danilo Dadda e sono amministratore delegato di Vanoncini, azienda che si occupa di edilizia, e titolare di un franchising OSM Partner.

L’intelligenza emotiva di Daniel Goleman è un libro straordinario. Nell’edizione in mio posseso Sono 486 pagine, almeno nell’edizione che ho io, quindi vi sono numerosi concetti e ognuno di essi è straordinariamente interessante e applicabile. Questo libro è stato scritto negli Stati Uniti nel 1995, in un periodo in cui la società sta attraversando un periodo  difficile. Con un grande consumo di stupefacenti e con un malessere sociale diffuso, che culminano in situazioni di violenza e di degrado. Questo libro intende quindi  cercare una risposta e degli spunti per ritrovare benessere e felicità. E’ uno studio che si propone di offrire un antidoto al malessere.

Ogni individuo è soggetto alla perdita del controllo delle proprie emozioni. Un momento improvviso di rabbia, ad esemio, può condurre a compiere azioni dagli esiti drammatici.

Matilda era una bambina che si era nascosta in un armadio per fare uno scherzo ai parenti. Quando uscì dall’armadio, il padre per la paura provata sul momento, risponse alla  situazione istintivamente, le sparò e la uccise. Un evento drammatico che trova la sua origine nell’impulso generato dalla paura, un’azione automatica risvegliata da meccanismi ancestrali. L’uomo moderno ha conservato questi meccanismi che fanno scaturire risposte automatiche di fronte a determinate situazioni. Una situazione di  pericolo, genera un’ emozione improvvisa e incontrollabile, che a sua volta genera un’ azione automatica. Questo era ciò che permetteva la sopravvivenza all’uomo primitivo. Oggi però questi meccanismi possono condurre ad esiti drammatici, come è accaduto a Matilda.

L’individuo dell’era moderna deve invece sviluppare una nuova capacità, una nuova forma di intelligenza, quella emotiva. Deve cioè essere in grado di capire e controllare le emozioni che sta provando, senza essere per forza guidato da esse. Oggi l’intelligenza emotiva è un’abilità fondamentale che incide in maniera profonda  in tutte le altre capacità, dalle più semplici alle più complesse. Per fare un’esempio, basta pensare a come le persone reagiscono in maniera estremamente differente  davanti alle difficoltà e alle sfide.

Tra tutte le sfumature dell’intelligenza emotiva, una parte fondamentale riguarda coltivare l’ottimismo. L’ottimiscmo permette di andare oltre le proprie capacità e di  ottenere risultati impensabili. Questo è un meccanismo che ogni grande atleta conosce bene, come per esempio Matt Biondi, il cui preparatore modificò in positivo i  suoi tempi in allenamento per motivarlo e convincerlo che aveva la possibilità di ottenere grandi risultati. In ambito aziendale è stato studiato che un venditore  ottimista vende circa il 37% in più di un venditore pessimista. Prova a pensare alla differenza che potrebbe fare per la tua azienda coltivare un’ambiente interno  caratterizzato dall’ottimismo. Essere in grado di gestire le emozioni proprie ed altrui è la capacità principe del saper coltivare le relazioni interpersonali. Per
poter costruire grandi relazioni interpersonali sono necessarie prima di tutto due capacità: l’autocontrollo e l’empatia.

Nel 1978 nell’Oregon c’è stato un incidente aereo. Dopo questo evento, è stato studiato che l’80% degli incidenti aerei potrebbe essere evitato se l’equipaggio lavorasse con maggiore sinergia e con maggiore cooperazione. La produttività sul lavoro dipende da numerosi fattori, in particolare, nell’ambiente di lavoro incide in modo importante il modo con cui sono comunicate le questioni sgradevoli. Ambienti di  lavoro poco collaborativi e caratterizzati da forte stress determinano situazioni che diminuiscono notevolmente le capacità dei singoli individui.

Il successo o il fallimento, quindi, sono determinati da un insieme di fattori complessi in cui giocano un ruolo fondamentale l’autocontrollo, l’empatia e la perseveranza. Se nella tua azienda ci sono situazioni difficili, se qualche aspetto della vita non ti conduce alla felicità, se hai difficoltà nei rapporti interpersonali con i collaboratori, con i clienti, o con chi ti sta più a cuore, prima di ricercare cause esterne, prova a capire se c’è qualche emozione che non riesci a controllare e che guida le tue azioni. Se non stai ottenendo i risultati attesi, prova a guardarti dentro. Magari ciò su cui dovresti intervenire non sono elementi tangibili, non è la strategia d’impresa, il marketing o il controllo di gestione, ma le emozioni.

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