- Intervento MBS a cura di Eduardo Ruah, Imprenditore e Chief Executive Officer at Bernardo Trindade e Matos Lda.
Ho guadagnato il mio primo milione a 27 anni. Ho sempre cercato di inseguire nuove opportunità e mi sono dedicato a diverse attività, sempre con entusiasmo e dedizione. Ho avuto modo di avviare business in diverse parti del mondo.
Nel mio percorso da imprenditore ho avuto degli esempi che mi hanno ispirato e trasmesso determinati valori. Mio nonno era un imprenditore e ha girato il mondo. Lui mi ha trasmesso la passione per la sfida e per l’avventura.
Mia nonna ha lasciato il paese in cui viveva assieme ai suoi tre figli e per mantenere la famiglia ha iniziato a preparare torte per i ristoranti del posto. Grazie a questo lavoro ha potuto mantenere lei e i tre figli. Mi ha insegnato il coraggio e a non lamentarmi per le difficoltà della vita.
Mio padre era un dottore e mi diceva sempre che non aveva soldi da darmi per andare alle feste. Ma se chiedevo soldi per un libro, invece, li avrebbe sempre trovati. Mio padre mi ha insegnato l’importanza di imparare cose nuove e la compassione tipica della sua professione.
Mio zio è la quarta persona che mi ha ispirato. Nel 74 in Portogallo c’era una situazione politica difficile. Così mio zio mi ha invitato da lui in Brasile. Lui era un imprenditore e possedeva una delle prime aziende a esportare fagioli di soia in Cina. Mi ha insegnato a vendere e soprattutto il valore delle relazioni, che si basano in primo luogo sul rispetto dei propri interlocutori.
Nel mio percorso di vita ho capito che la ricetta per il successo è composta da numerosi ingredienti:
FORTUNA: Questo è il primo ingrediente che mi viene in mente, per avere successo non bisogna mai sottovalutare l’importanza della fortuna. Che sia intervento divino, fede, karma, o semplici coincidenze favorevoli è indifferente, ognuno la vede come desidera. Io la chiamo fortuna, che è la condizione imprescindibile per ciò che viene dopo.
TEMPISMO: In ogni attività non basta fare la cosa giusta, devi anche farla al momento giusto. In alcune occasioni ho avuto un tempismo pessimo e, per quanto l’idea di partenza fosse vincente, non ho avuto poi successo a causa del tempismo sbagliato.
ESSERE NEL POSTO GIUSTO: Mi sono trovato a volte in paesi molto difficili in cui fare business. A volte le occasioni nascono dove non te lo aspetteresti. Devi avere fiuto.
RICONOSCERE LE OPPORTUNITA’: Il fondatore di Netflix si è offerto di vendere l’azienda per 50 milioni di euro, Blockbuster, che ha ricevuto la proposta, ha rifiutato. Oggi Blockbuster è fallita e Netflix vale enormemente di più di 50 milioni. Una delle principali capacità di un imprenditore consiste nel riuscire a vedere le opportunità in anticipo rispetto agli altri.
ESSERE PRONTI: Quando arrivano le opportunità, devi essere sempre pronto a coglierle.
CIRCONDATI DELLE PERSONE GIUSTE: Se non sai fare qualcosa, non devi per forza imparare a farla. Quando devi gestire qualcosa che non conosci, devi chiedere a qualcuno che la sa fare ed è un esperto in quel campo specifico.
La cosa più importante che ho capito però è che il successo inganna. Quando abbiamo successo tendiamo a ignorare i segni premonitori dei pericoli e del possibile fallimento, ci sentiamo invincibili. Ci concentriamo troppo sulle cose che vengono bene e smettiamo di sperimentare nuove cose.
Queste è una delle principali ragioni per cui le grandi aziende falliscono. Le aziende che oggi hanno successo sono quelle che hanno rivoluzionato il loro settore 50 anni fa. Eppure molte di queste non hanno imparato dal successo che hanno ottenuto. Ignorano infatti la regola prima che li ha condotti al successo cioè innovare sempre e cercare nuove soluzioni per il mercato.
Non dovete mai sottostimare i rischi. Io ne ho identificati alcuni, credo siano i principali che un imprenditore può incontrare:
- Soci fondatori
- Disaccordi tra soci
- RIcschi di prodotto
- Rischi di mercato
- cattivo cash flow
- Cambiamenti di mercato
- Passaggio generazionale in azienda
- Tecnologia
Su quest’ultimo punto è necessario approfondire. La tecnologia è un’arma a doppio taglio: ti permette di crescere gradualmente e poi di colpo permette uno sviluppo immediato. Se non sei preparato per l’impatto della tecnologia però, la tua azienda domani potrebbe non esistere più.
Lo stesso principio di innovazione che si applica alla tecnologia può essere applicato anche all’atteggiamento mentale, ovvero al modo con cui si guarda il mondo. Quando le persone vedono un problema, un imprenditore dovrebbe vedere delle opportunità. Noi non vediamo le cose come sono, le vediamo in base a ciò che siamo noi. Il nostro cervello filtra le informazioni che riceviamo in base a ciò che crediamo. Dobbiamo quindi chiederci costantemente se le nostre convinzioni sono ancora valide o se dobbiamo rivedere alcune idee.
Una volta i soldi provenivano dalla terra. Agricoltura, settore minerario, petrolio. Oggi il denaro viene dalla conoscenza. Se vediamo le più grandi aziende del 2006 erano legate al mondo del petrolio. Oggi tutte vengono dalla tecnologia. Mancare di riconoscere questo cambiamento di prosepettiva, ad esempio, potrebbe essere fatale a un’impresa.
L’adozione su larga scala di prodotti ad alto tasso tecnologico sta diventando sempre più veloci. 100 anni fa avvenivano 3 innovazioni ogni anno. Oggi ogni ora abbiamo più innovazioni di quante se ne avevano in un anno 100 anni fa.
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